NODE festival | Staccato #1 - Marina Herlop / Myriam Bleau

h 21:00 - La Torre

Marina Herlop, cantante, musicista e compositrice di origini catalane, e Myriam Bleau, digital artist canadese, sono le protagoniste della serata inaugurale di Staccato, Sabato 22 Ottobre alla Torre.
Due set complementari per linguaggi e tecniche utilizzate, fra ricercate armonizzazioni vocali ed interfacce cinetiche autocostruite, che introdurranno il pubblico al percorso di sperimentazioni sonore e visive di Staccato.

La partecipazione all'evento è gratuita, su invito previa prenotazione da effettuarsi tramite il form a questo link

Staccato è una produzione Lemniscata, coproduzione fuse*, con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Assessorato alla Cultura del Comune di Modena e con la collaborazione di Centro Musica Modena.

Marina Herlop

Marina Herlop è una cantante, musicista e compositrice di origine catalana con base a Barcellona, diplomata al conservatorio di Badalona. "Pripyat", il suo ultimo lavoro in studio, pubblicato a Maggio 2022 su PAN, rappresenta l'ideale punto di arrivo di un percorso di crescita musicale iniziato nel 2016 con il debutto "Nanook" e proseguito nel 2018 con "Babasha", sancendo la definitiva transizione di Marina ad un ecosistema sonoro interamente elettronico.
All'interno di "Pripyat" il pianoforte, al centro della palette sonora dei due album precedenti, occupa ancora una posizione privilegiata, ma ora viene scomposto e continuamente ricombinato in un intricato reticolo di layer.
Le soundscape che ne scaturiscono, e in cui confluiscono le molteplici influenze retaggio della formazione accademica della compositrice catalana, creano un'esperienza di ascolto unica, in cui anche il linguaggio, trasfigurato in elemento alieno e spogliato di ogni intelligibilità, viene trasformato in puro strumento armonico al servizio delle sperimentazioni vocali di Marina.

https://marinaherlop.bandcamp.com/album/pripyat

Myriam Bleau

Myriam Bleau è una compositrice ed artista digitale con base a Montreal che si muove sul labile confine fra musica elettronica ed arte performativa contemporanea. Il suo percorso di ricerca musicale la porta a creare dei live set all'interno dei quali la componente gestuale viene valorizzata attraverso l'utilizzo di interfacce cinetiche in grado di articolare simultaneamente suono, luce e movimento.
Il linguaggio ibrido che ne scaturisce ha caratteristiche prevalentemente performative, che permettono all'artista di origine canadese di investigare e ridefinire il concetto stesso di performance come costruzione culturale codificata e contemporaneamente di ricontestualizzare elementi provenienti dalla pop culture.